La 3^C del “Tacchi Venturi” intervista il capitano Maggi e il maresciallo Lucarelli
«Amiamo il nostro mestiere fin da quando abbiamo deciso di indossare l’uniforme. I carabinieri restano gli eroi vestiti di nero ammirati da bambini». Sono alcune delle parole che hanno tradotto le emozioni emerse da un’intervista tanto singolare quanto apprezzata e di grande impatto che ha visto protagonisti gli studenti della 3^C della Secondaria dell’I.C. Padre Tacchi Venturi al capitano Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino ed al maresciallo Massimiliano Lucarelli, collega della Stazione di San Severino, intervenuti a scuola. L’iniziativa, promossa nell’ambito del progetto che ha portato alla realizzazione della “Gazzetta dello Studente”, pubblicata nel sito dell’istituto comprensivo Padre Tacchi Venturi diretto dal preside Sandro Luciani, ha visto la regia della prof. di Lettere, Valeria Colafrancesco, demiurgo dell’incontro. Vestite con giacche eleganti, preparate a puntino, le intervistatrici della 3C Sofia Maccione e Silvia Scardacchi, coordinate da Alessia Bagoj, hanno proposto ai vertici dell’Arma del territorio alcuni quesiti che hanno riportato i due comandanti ai primordi della loro carriera. «Nel mio primo tema avevo scritto di voler diventare un poliziotto perché allora non era ancora possibile, per una donna, arruolarsi nei carabinieri – ha ricordato il cap. Maggi - poi ho scelto la divisa dell’Arma che indosso con lo stesso orgoglio di quando l’ho fatto la prima volta. Il nostro è un mestiere di sacrificio ma anche molto stimolante, poiché nessun giorno è uguale al precedente». «Mi sono arruolato dapprima nell’esercito e poi nell’Arma dei carabinieri assecondando la mia educazione familiare – ricorda il mar. Lucarelli - ricordo i duri anni vissuti dalle forze dell’ordine in un clima politico delicato quando ero giovane a Roma e l’emozione nel salire sull’auto d’ordinanza per la prima volta. Ma soprattutto – ha aggiunto Lucarelli – il sorriso degli smarriti abitanti del maceratese nel periodo del sisma del 2016, quando un signore ci ha accolto come “gli angeli con le luci blu”. Noi siamo felici di difendere i diritti dei cittadini dai soprusi di chi delinque, ma vorremmo tanto rimanere oziosi. Significherebbe vivere in un mondo migliore…». «Non dimenticherò mai, tra i momenti più belli che ho vissuto da quando indosso la divisa – ha aggiunto il cap. Maggi – i ringraziamenti commossi di un padre contento che suo figlio avesse finalmente deciso di cambiare vita. Da un momento terribile come l’arresto di un giovane per reati connessi alla droga a quello della gioia nel sapere, anni dopo, che aveva decisamente voltato pagina». Alla domanda degli… intervistati agli intervistatori se ci fosse qualcuno che stia pensando di indossare un giorno l’uniforme una mano si è alzata, strappando infine il sorriso ai due ospiti d’eccezione di una mattinata speciale.
Luca Muscolini
Pubblicato il 29-03-2022